L’Elicrisio è un piccolo arbusto originario dell’Europa Meridionale. Cresce in luoghi aridi e sabbiosi e negli incolti, dal piano agli 800 metri; in Italia è diffuso quasi ovunque.

Caratteri botanici

Pianta suffruticosa, alta fino a 50 cm, con foglie argentee, lineari-filiformi; i capolini, di colore dorato brillante, sono riuniti in una densa infiorescenza corimbosa; i frutti sono lucenti, bianchi, di forma cilindrica.

Coltivazione

Seminare in primavera in terriccio sabbioso; quando le piantine sono sufficientemente sviluppate, trapiantarle in terra piena o grandi vasi posti al sole. Potare i rami troppo lunghi e riparare la pianta dai freddi nella stagione invernale. Si può riprodurre anche per divisione dei cespi o per talea di punta.

Raccolta e conservazione

Asportare i rametti fioriti e farli essiccare in luogo fresco e soleggiato.

Proprietà dell’Elicrisio

L’Elicriso (Helichrysum italicum) è una pianta caratteristica della bassa macchia mediterranea, diffusa in luoghi incolti e pietrosi, assolati e aridi. E’ caratterizzata per il colore verde-grigio argentato con fiori di un giallo luminoso, dal profumo aromatico molto intenso e particolare, motivo per il quale viene utilizzato molto nella cosmetica.

Il nome elicriso deriva dal greco “helios” (letteralmente “sole”) e “chrysos” (“oro”) e si riferisce alla forma e al colore giallo dorato molto luminoso dei suoi fiori; inoltre è conosciuto anche col nome di “semprevivo”, poiché la natura scagliosa e coriacea delle brattee che avvolgono i fiori conferisce loro un aspetto chitinoso, ma soprattutto una lunga durata nel colore e nel profumo.

Tra le proprietà terapeutiche di questa pianta si annoverano quelle sudorifere, astringenti, sedative, antiasmatiche, bechiche, stimolante della circolazione sanguigna e per uso esterno viene impiegata come lenitivo antinevralgico. Recenti studi hanno confermato le proprietà antiflogistiche e antiossidanti. L’elicriso favorisce l’eliminazione del catarro bronchiale, attenua gli eccessi di asma e le infiammazioni di origine allergica della mucosa nasale. Sono stati anche riscontrati utili effetti nel caso di mal di testa e di emicrania, nonché nell’artrite e nelle forme reumatiche acute.

Per uso esterno produce effetti benefici sulla psorasi e sugli eczemi, lenisce le ustioni, cura gli eritemi solari e aiuta la regressione dei geloni e degli edemi dovuti a stasi della circolazione degli arti inferiori e delle infiammazioni delle emorroidi.

Un’altra importante virtù dell’elicriso è appunto quella antiedemigena, utile in caso di sindrome varicosa emorroidaria (emorroidi interne ed esterne) come decongestionante e analgesico, specie se associato ad altre piante antinfiammatorie come l’aloe, e vasoattive come il rusco, la centella asiatica e il cipresso; si ottiene così una sinergia di azione che contrasta l’infiammazione e il dolore, tonifica le pareti venose del plesso emorroidario, riduce l’edema e la dilatazione delle vene.

L’infuso o il decotto di elicriso sono ottimi nei casi di bronchite e tosse, per i dolori reumatici e le varici. Un ostacolo all’utilizzo dell’infuso è costituito dal sapore molto intenso e non a tutti gradito, per cui oggi si preferiscono preparati già pronti in capsule, anche in associazione con altre piante che ne rafforzino e ne amplino la sfera d’azione.

Decotto: 6 gr in 100 ml di acqua. Fare lavaggi, applicare compresse imbevute di decotto sulle parti interessate per 15 minuti.

Decotto uso interno: 2 gr in 100 ml di acqua. Due-tre tazzine al giorno.

Decotto uso esterno: si utilizzano le sommità fiorite per prevenire e curare le scottature solari, gli eczemi, la psoriasi e gli edemi delle gambe.

Tintura oleosa: 20 gr in 100 ml di olio d’oliva o di semi (a macero per 10 giorni). Diluire dieci volte con olio e applicare sulla pelle senza frizionare.

Gli impacchi sono utili per le pelli irritate ed infiammate, i geloni, le emorroidi e ottimi nel caso di mani e piedi freddi.

L’olio essenziale di elicriso è molto apprezzato in profumeria: rinforza la pelle dagli agenti atmosferici, tonifica e decongestiona. L’uso esterno locale contro psoriasi ed eczemi può essere effettuato tramite decotto da utilizzare per abluzioni delle parti interessate (da non risciacquare), o spalmando creme o unguenti, oppure utilizzando semplicemente un buon olio di mandorle miscelato con olio essenziale di elicriso (da 3 a 5 ml di olio essenziale per 100 ml di olio di mandorle). Come olio di base si può utilizzare anche l’olio di iperico o quello di calendula, secondo il disturbo che si intende trattare, per potenziare l’azione dell’elicriso.

Se ad esempio si vuole agire sui geloni è bene utilizzare come base l’olio di calendula, che è indicato anch’esso come coadiuvante per lenire questo fastidioso e talvolta doloroso disturbo: con l’aggiunta dell’olio essenziale di elicriso se ne esalterà e potenzierà l’azione decongestionante, rigenerante e cicatrizzante della pelle lesionata dai geloni.

La base più adatta è invece l’olio di iperico per gli eczemi e la psoriasi, soprattutto se localizzati su mani o piedi, ginocchia o gomiti, per la pelle soggetta a piaghe e ustioni, o per gli eritemi solari.

Si può utilizzare anche un bagnoschiuma che contenga elicriso, in modo che durante la doccia, o meglio ancora il bagno, si possa trarre beneficio contemporaneamente delle azioni benefiche sia sulla pelle sia sull’apparato respiratorio.

Le foglie dell’elicriso forniscono un moderato aroma di curry e possono essere impiegate per insaporire risotti, minestre, carne bianca e ripieni.