L’ombelico di Venere (Umbilicus rupestris) è una strana pianta che cresce sui vecchi muri e sulle scarpate bene esposte al sole, nei terreni silice, ove può svilupparsi abbondantemente.
Il nome del genere “Umbilicus” deriva dalla caratteristica delle foglie che partono tutte dalla base e i cui piccioli sono inseriti proprio al centro della lamina fogliare, sul rovescio.
La foglia, che è quasi concava come un piccolo cratere, assomiglia per la sua forma a un ombelico.
Il fusto eretto è adorno per quasi tutta la lunghezza di fiori e di boccioli penduli che formano lunghi grappoli bianco-giallastri. I fiori prossimi a dischiudersi sono orizzontali, quando l’antesi è avvenuta si rivolgono verso il terreno.
La pianta si riproduce più che per dissemina, per mezzo delle gemme della radice, rigonfia a tubercolo.
Proprietà

Ombelico di Venere
Principi attivi: sali minerali (calcio, potassio, silicio e ferro), tannino, trimetilamina.
Un tempo usato come diuretico, l’ombelico di Venere stando ad antichi testi del XIX secolo, sarebbe stato efficace nei casi di epilessia ribelle.
Attualmente si usa solo per trattamenti esterni, ad esempio applicando la foglia fresca o il succo per fare impacchi in caso di:
- calli,
- ferite,
- piaghe,
- ulcerazioni.
La pianta gode infatti di proprietà detergenti, emollienti e risolventi.