Il Ginkgo biloba, conosciuto anche come “albero dei ventagli” è una pianta molto affascinante e caratteristica, appartenente al gruppo delle conifere e alla famiglia delle Ginkgoaceae.

La sua origine è cinese, ed è coltivato da secoli all’interno dei templi orientali della Cina della Manciuria e del Giappone. In Europa arriva intorno al XVIII secolo. Il nome “biloba” deriva dal fatto che le sue foglie presentano una divisione causata da una dentellatura, non molto profonda, che divide appunto le foglie in due lobi.

L’albero dei ventagli può essere maschile o femminile e, solitamente, l’apprezzamento dei vivaisti va al genere maschile, dal momento che questo porta gli amenti.

Quello femminile invece ha un frutto con una stretta rassomiglianza alla prugna – in particolare alla susina – con nocciolo commestibile, per quanto nelle specie che crescono in Europa , il ginkgo biloba fruttifera solo saltuariamente.

Sia il genere maschile che quello femminile hanno un tronco alto e sottile, con una corteccia grigiastra e liscia, sottili rami e ramoscelli che portano gemme con forma a protuberanza. Nella stagione primaverile le gemme portano ad espandersi un fogliame di bell’aspetto, con tonalità verde vivace.

Mentre nel periodo autunnale, allorché le foglie appassiscono porgressivamente e infine cadono, il colore predominante della pianta è un bel giallo dorato. La sua chioma è piramidale, dai limiti non regolarmente definiti, e va ad allargarsi nel corso della crescita dell’albero. I suoi semi, raggiunto lo stato di maturità, presentano un odore molto poco gradevole, vicino al rancido.

Il ginkgo biloba può raggiungere dimensioni di media grandezza, arrivando a un’altezza di trenta metri circa. Il suo utilizzo è sia come albero ornamentale, che come pianta officinale. Molto interessante in particolare per chi desideri una pianta insolita, piccola e sottile, ma comunque dall’importante valore decorativo: ciò grazie alle foglie dalla forma inconsueta e dal bel colore dorato del fogliame che in autunno conferisce non poco fascino agli esemplari.

Proprietà e benefici del ginkgo biloba

foglie di Ginkgo Biloba Le foglie di Ginkgo biloba contengono terpeni, (ginkgolide B) che bloccano la perossidazione lipidica, implicata nell’aggregazione piastrinica.

Questi principi attivi, infatti, inibiscono il fattore di attivazione delle piastrine (PAF), prevenendo la formazione di trombi nei vasi sanguigni; e diminuiscono la permeabilità capillare, migliorando l’irrorazione dei tessuti.

I polifenoli e i flavonoidi (ginketolo, isiginketolo, bilabetolo, ginkolide) agiscono sulle membrane cellulari, stabilizzandole e contrastano la formazione di radicali liberi.

Questa proprietà antiaggregante piastrinica lo rende particolarmente adatto per evitare il rigetto degli organi trapiantati, utile sotto stretto controllo medico in caso di emboli, responsabili di attacchi cardiaci e di alcune apoplessie.

Particolarmente conosciuta per la sua attività sulla circolazione venosa, arteriosa e capillare, la pianta è ampiamente utilizzata anche come fluidificante del sangue, perché ne diminuisce la viscosità, nella prevenzioni di trombi, e infarti.

Per questa proprietà, il ginkgo aiuta anche l’ossigenazione e il nutrimento dei tessuti, con benefici effetti, in particolare, sull’irrorazione sanguigna dei tessuti cerebrali. Infatti, per la capacità di favorire una corretta distribuzione di ossigeno e glucosio al cervello, incrementa l’acuità mentale, la concentrazione, la memoria a breve termine, e le facoltà cognitive: è particolarmente indicato agli studenti.

Numerose ricerche hanno anche dimostrato che l’uso del ginkgo contrasta i fenomeni di aterosclerosi negli anziani e rallenta la progressione del morbo di Alzheimer.

I suoi principi attivi lo rendono inoltre un potente rimedio contro le allergie: è un vasodilatatore delle arterie, mentre nelle vene ha un’azione vasocostrittrice, quindi è consigliato negli attacchi di asma. Inoltre favorendo una circolazione periferica più efficiente è consigliato nel trattamento dei geloni alle estremità, dovuti al freddo; ed è impiegato anche in casi di tinnito (ronzio alle orecchie) vertigini, dolori intermittenti alle gambe, e mal di testa.

La proprietà vasoprotettrice è data dalla capacità della pianta di migliorare il tono e l’elasticità delle pareti di vene, arterie e capillari, e perciò è consigliato nel trattamento delle neuropatie causate dal diabete, nelle degenerazioni maculari della retina, e altri problemi circolatori, come emorroidi, varici e fragilità capillare.

Il ginkgo biloba è infine considerato uno scavenger (spazzino) dei radicali liberi. Questa caratteristica lo rende un ottimo antiossidante, perché attiva il metabolismo cellulare e protegge il cervello e il sistema nervoso dai danni provocati dai radicali liberi, e ciò può aiutare a contrastare gli effetti dell’invecchiamento.

Uso

Controindicato in gravidanza e allattamento, somministrare con cautela in pazienti che assumono contemporaneamente anticoagulanti, fluidificanti del sangue e antiaggreganti piastrinici, inibitori del MAO e FANS o acido acetilsalicilico. Durante il periodo di assunzione è bene evitare l’esposizione al sole e/o a lampade abbronzanti, perché fotosensibilizzante.

ricettaRicetta: Ginkgo Biloba

1) Infuso: un cucchiaio raso foglie di Ginkgo, 1 tazza d’acqua;
Versare le foglie nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo lontano dai i pasti per usufruire dell’azione antinfiammatoria a beneficio del sistema circolatorio.

2) Tintura madre di ginkgo: 30-40 gc da assumere al mattino.

3) 800 mg estratto secco in compresse o capsule al mattino