• esposizione e luminosità:esporre in pieno sole in una zona arieggiata.
  • temperatura: sopporta molto bene anche temperature rigide, non teme il caldo mite.
  • substrato: gli esemplari più giovani crescono bene in vaso in un substrato a base di loam.
  • irrigazione: intervenire solo in caso di periodi di prolungata siccità, per gli esemplari coltivati in vaso è necessario intervenire con maggiore frequenza.
  • concimazione: utilizzare dello stallatico ben maturo.
  • propagazione: Il Ginkgo si può moltiplicare per talea, oppure, per seme in autunno. Si deve poi coltivare in vaso per i primi 5 anni prima di piantare in piena terra all’aperto.
  • rinvaso: rinvasare in primavera in un contenitore leggermente più ampio del precedente.
  • potatura: in autunno togliere le foglie cadute attorno alla pianta, specie se coltivata in vaso.
  • avversità: non è soggetta a particolari tipologie di malattia.
  • piccoli consigli: è auspicabile prediligere esemplari maschi per evitare lo sgradevole odore dei semi.

Coltivazione

Gli esemplari giovani di ginkgo biloba si propagano per talea e questo rende riconoscibile il loro sesso. Il clima europeo è favorevole alla loro coltivazione in giardino. Il ginkgo biloba non richiede impegno per l’ innaffiatura: solo gli esemplari più giovani hanno bisogno di cure di questo tipo, ma soltanto nel caso di prolungati periodi siccitosi. Le piante più adulte, invece, sono soddisfatte dalle piogge. Grazie all’ottimo sviluppo e resistenza del proprio apparato radicale, l’albero non necessita di particolari concimazioni. E’ tuttavia preferibile arricchire con concime organico il terreno alla base dell’albero se questo a una recente messa a dimora.

Il ginkgo biloba ha infine una buonissima tolleranza nei confronti dell’inquinamento atmosferico e quindi assai facile adattabilità alla crescita in centri abitati.

Terreno

ginkgoLa sua preferenza va a terreni freschi e profondi, particolarmente ricchi di humus. L’humus, è bene ricordare, è un materiale organico in decomposizione presente nel suolo, grazie al quale il terreno trattiene molta acqua, funzionando in pratica come una spugna. Terreni argillosi, o, ancor meglio, quelli cosiddetti “torbosi”, sono i più ricchi in fatto di humus, e a loro va la preferenza dell’albero del ventaglio. E’ possibile, inoltre, aumentare ulteriormente la quantità di humus del terreno agendo con un’aggiunta di materia organica voluminosa.

Potatura

E’ consigliabile evitare di potare l’albero, al fine di ridurre drasticamente le possibilità di un avvizzimento apicale

Semina

Per la semina di questa pianta c’è un particolare procedimento da seguire.

1) La raccolta dei frutti va fatta a metà autunno, verso ottobre-novembre e vanno liberati dalla polpa. A questo punto è possibile metterli in una cassetta di sabbia bagnata per 10 settimane, avendo cura di mantenere la sabbia umida e di posizionare la cassetta in un luogo dove ci sia una temperatura ottimale che varia tra i 15 e i 21 gradi, questo per consentire all’embrione di maturare.
Una buona sistemazione è sopra un mobile della cucina, molto in alto, perchè il calore tende a salire e quindi lo si può sfruttare al massimo.

2) Fatta questa operazione, bisogna attendere un pò di tempo ad una temperatura non superiore ai 4 gradi per rimuovere la dormienza prima della semina e verso gennaio-febbraio, riponi la cassetta sul balcone o in giardino a contatto con il pavimento o la terra, ma coprendo comunque la cassetta con delle foglie oppure un telo.
Verso maggio-giugno, procedi a interrare i frutti in un miscuglio di terra da giardino e sabbia di fiume senza dimenticarti di mettere dei sassolini di scolo nel caso si voglia coltivare in vaso.
La pianticella così ottenuta va’ tenuta in una posizione semiombreggiata, la luce diretta del sole e’ bene la riceva soltanto durante le ore più fresche della giornata.

3) Non innaffiare mai eccessivamente, lascia sempre che tra un’annaffiatura e l’altra il terreno si asciughi per almeno un paio di giorni, quindi intervieni bagnando il substrato in profondità ogni due settimane, e nel periodo invernale bagnalo a intervalli di tempo più lunghi.
Se coltivata in vaso, è consigliato utilizzare vasi piccoli così da poter spostare i contenitori in un luogo riparato dal sole durante le settimane più calde dell’estate.
Almeno i primi due anni di vita della piantina è consigliato metterla in una serra non riscaldata durante l’inverno, mentre se in piena terra meglio provvedere con delle protezioni quali sacchi di tessuto.